sabato 18 febbraio 2017

“Rave party sventato ad Insomnia”: ma allora, è tutto vero!



“Mancava poco ormai alla mezzanotte e Davide era sparito dalla circolazione, forse già in cerca di qualcosa per tirar su il morale, così Luca decise di fare un giro per vedere cosa bolliva in pentola. La maggior parte di coloro che erano già arrivati e si stavano preparando ad abbandonarsi alle danze più sfrenate, erano allegre compagnie di quattro o cinque ragazzi che scaricavano dai bagagliai aperti casse di piene di bevande alcoliche di ogni tipo, come se si preparassero ad affrontare la traversata del deserto del Sahara a piedi. Dallo stereo di molte delle macchine proveniva già il tipico suono che avrebbe accompagnato i presenti per tutta la notte: tunz tunz tunz! Mano a mano che i minuti passavano si radunava una fauna sempre più varia ed eventuale: da gente che aveva la pelle più dipinta della Cappella sistina, a insospettabili studenti universitari con camicie e pantaloni più firmati di un contratto di assicurazione.” (tratto da “Welcome to Insomnia”)
 

 Ecco come io ho immaginato i momenti immediatamente precedenti ad un rave party ambientato nella ghost town di Insomnia.  In realtà, nella notte che racconto nel romanzo, il rave party si trasforma in una sorta di girone infernale dantesco con una musica di sottofondo più simile ad un pezzo dei Black Sabbath che al “tunz tunz tunz” da discoteca sotto le stelle, ma non voglio svelare altro per non togliere il piacere della scoperta a coloro che non hanno ancora letto il libro.
In questo “dietro le quinte” volevo però rispondere a tutti coloro che, incontrandomi nelle presentazioni  del libro, mi chiedono quanto di quello che racconto è successo davvero. Per prima cosa vorrei tranquillizzare tutti: ad Insomnia/Consonno non è realmente morto nessuno e ogni riferimento a fatti o persone reali ed esistenti è assolutamente casuale. E soprattutto, ci tengo a dirlo per i più sensibili: nessun fantasma è stato maltrattato.  Ma, come sempre, un fondo di verità c’è. Ad esempio, proprio in relazione ai rave party, quasi che gli organizzatori avessero letto il mio libro, ho scoperto che circa un mese fa c’è stato un tentativo di  organizzazione di un nuovo rave party, dieci anni dopo quello famigerato del 2007 al quale mi sono ispirato per la mia storia! Leggete l’articolo qui sotto per scoprire come è andata a finire:
 
 
"Olginate (Lecco), 24 gennaio 2016 – La festa è terminata ancora prima di cominciare. I carabinieri sabato sera hanno bloccato alcuni giovani che stavano allestendo l'ennesimo rave party a Consonno, il borgo fantasma di Olginate. A lanciare l'allarme sono stati i volontari dell'associazione «Amici di Consonno», che gestiscono un bar in quella che un tempo era la  Lag Vegas della Brianza e che hanno notato alcuni sconosciuti scaricare da un camper casse acustiche e mixer.
I militari, temendo che si ripetesse quanto successo in passato, quando a più riprese centinaia e centinaia di persone si sono date appuntamento clandestino nel vecchio paese dei balocchi, hanno subito identificato gli organizzatori del raduno e confiscato temporaneamente l'attrezzatura. Il pensiero è infatti immediatamente tornato al 29 e 30 giugno del 2007quando centinaia di giovani, durante un raduno a base di musica, alcol e droga, si sono accaniti su quello che resta del parco dei divertimenti a cielo aperto e sulla ex casa di riposo, causando danni per migliaia di euro e costringendo i pochi residenti  a chiudersi dentro le proprie case per difendere le proprietà.
Gli operatori del 112, prima che la situazione potesse sfuggire dal controllo, hanno immediatamente allestito pure posti di controllo in serie lungo l'unica strada di accesso alla frazione disabitata. Nel giro di mezz'oretta, anche tramite il tam tam della rete, si è così sparsa subito la voce che il ritrovo non autorizzato era saltato per "cause di forza maggiore", anzi causa forze dell'ordine."
(fonte: D.D.S. “Il Giorno”)

 

Voci incontrollate e assolutamente prive di fondamento riferiscono che sui muri della città siano comparsi graffiti raffiguranti l’inquietante silhouette del fantasmagorico Marcus Stranaluna  e che la prima canzone suonata a tutto volume dalle casse del nuovo rave fosse la versione dance del famoso brano “Welcome to Insomnia” remixata dal mitico DJ Davie Terry. In questo momento, mentre vengo portato in questura in manette per accertamenti, cerco di spiegare alle forze dell’ordine che io non c’entro assolutamente niente con gli organizzatori perché, in verità, la versione remix, che esiste davvero, è custodita nel mio caveau personale e verrà ufficialmente lanciata settimana prossima  proprio su questo stesso blog! E non sarà uno scherzo di Carnevale. State connessi e ne vedrete, anzi ne ballerete delle belle ;)
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

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