domenica 15 gennaio 2017

Magritte e il lato oscuro che c'è in tutti noi



Il quadro che vi ho mostrato è di René Magritte e si intitola -Le barbare-, è stato dipinto nel 1938, si trova al Baltimore Museum of Art, nel Maryland e di esso abbiamo solo la foto perché l’originale è andato misteriosamente perduto.” L’idea di inserire in “Welcome to Insomnia” questo grande artista surrealista mi è venuta durante lo scorso anno scolastico mentre osservavo alcuni autoritratti commissionati agli alunni dalla mia collega di Arte ed immagine, esposti in mostra nell’atrio della nostra scuola. I ragazzi si erano ispirati infatti proprio al quadro citato dove: “L’artista…ha voluto riprodurre la sua faccia nascosta, il suo lato oscuro e non presentabile, qualcuno di cui ha paura ma dal quale è anche fortemente attratto. L’uomo nello specchio è infatti Fantomas…” ("Welcome to Insomnia” pag. 54)

 
 Già, Fantomas, il ladro e assassino, suggestivo personaggio romanzesco nato nel 1911 dalla fantasia di Marcel Allain e Pierre Souvestre (e mi scuso per il refuso, grazie Iuri) di cui Magritte era un grande appassionato fin dall’infanzia. I risultati dei disegni esposti in mostra erano davvero affascinanti! I volti dei ragazzi erano ancora riconoscibili, ma erano completamente trasfigurati, con ragni disegnati al posto dei capelli e baluginanti ossa di teschi che comparivano sotto la pelle.  La mia collega mi diceva che questo lavoro era piaciuto molto e aveva sbloccato la fantasia anche di molti alunni che normalmente si rifiutavano di prendere in mano la matita perché si dicevano incapaci e poco portati per l’arte, sorprendente, no? Mi diceva che non era certo suo compito andare ad investigare l’inconscio che veniva fuori in queste immagini, ma che uno psicologo avrebbe avuto pane per i suoi denti. La biografia di Magritte d’altronde è ricca di spunti inquietanti e la sua arte è spesso lo specchio deformato con cui provava a descrivere il mondo: “Perché la realtà non è mai come la si vede, la verità è soprattutto immaginazione.”  Il tema del lato oscuro che c’è dentro di noi mi ha sempre affascinato, forse ancora da quando, adolescente, vidi in tv lo sceneggiato del 1969 di Giorgio Albertatazzi, liberamente tratto dal romanzo di  Robert Louis Stevenson “Dr Jekyll and Mr Hyde”.
 


Quell’immagine in bianco e nero dove il dottor Jekyll scompare dietro uno specchio e riappare con il ghigno malefico di Mr Hyde, me la ricordo, e mi fa rabbrividire,ancora oggi, a testimonianza che le paure della nostra infanzia e adolescenza ce le portiamo dentro anche da adulti. Forse è per questo motivo che il professor Marcus Stranaluna, protagonista e antagonista del romanzo è, per certi versi, un mio oscuro e inquietante alter ego. Non è certo un segreto che l’abbigliamento del nostro eroe sia assolutamente ispirato al mio di quando vado ai concerti dei miei artisti preferiti, ma c’è qualcosa di più. Ho voluto trasfigurare in lui alcune delle mie inquietudini più nascoste, esorcizzare alcune paure, dare vita a quella lunga ombra nera che proietto sui muri quando cammino veloce alla luce del tramonto. Certo, c’è molto di romanzesco nella figura del misterioso professor Marcus Stranaluna: chi potrebbe davvero pensare che io ascolti i dischi in vinile con un giradischi portatile di plastica rossa? O che possa andare in giro con una moto dei primi anni ottanta tenuta faticosamente insieme dal nastro adesivo?  Ma se invece fosse tutto vero? Se vi avessi sempre ingannati tutti e fossi davvero un fantasma, un’ombra diafana e inafferrabile, condannata ad una non-vita, in bilico sul baratro, pronto a condurvi in quel luogo oscuro della vostra mente che è la città fantasma di Insomnia? E allora, Welcome to Insomnia, stiamo aspettando te!
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

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