1. Ciao
Mattia, ci racconti in breve la tua biografia?
Sono cresciuto a Molteno e fin da piccolo
ho sentito di amare la lettura e la scrittura. Ho frequentato il liceo
artistico e ho scoperto la passione di raccontare attraverso le immagini. Ho
proseguito con una laurea in Comunicazione e una specialistica in Televisione e
Cinema che mi hanno insegnato cosa significhi scrivere e dipingere attraverso
l’audiovisivo: fotografia e suono al servizio di una storia. Oggi lavoro a Dry
Media, una casa di produzione televisiva. La narrazione resta ciò che più mi
appassiona, la porto avanti con cortometraggi e con la scrittura. Proprio con
due racconti sono riuscito a ottenere due riconoscimenti: il Premio Campiello
Giovani nel 2011 e il Prada Journal nel 2013.
2. Come
hai conosciuto Marcus Stranaluna…ops…Gianluca Alzati?
3. Il
video di Welcome to Insomnia sembra un piccolo cortometraggio: da quali idee
sei partito e a cosa ti sei ispirato per la sceneggiatura?
Prima di tutto ho cercato di capire con
Gianluca che tipo di clima si immaginasse per Insomnia. Gianluca era nel vivo
della scrittura e mi ha dato moltissimi spunti. Volevamo raccontare un incubo
ma anche giocare con gli stereotipi dell’horror e del videoclip. L’idea di base
è quella di un viaggio in un luogo parallelo, fuori dal tempo, un luogo dei
sogni e degli incubi, capace di evocare spettri ma anche di sdrammatizzare,
strizzando l’occhio agli amanti del genere. Non è da tutti i giorni avere la
possibilità di filmare il prof. Stranaluna in persona, farlo camminare tra le
macerie di Insomnia, interagire con gli spettri, inseguire Emma! Sul set ognuno
aveva capito come muoversi, da Gianluca a Debora fino alle bravissime ragazze
del corpo di ballo e quando tutti sono sul pezzo non è così difficile portare a
casa del buon materiale!
4. Le
riprese del video sono molto particolari e diverse tra loro: ci puoi dire che
strumenti hai usato per effettuarle?
6. Da
scrittore oltre che regista, cosa pensi del romanzo “Welcome to Insomnia”?
Gianluca – Stranaluna ha costruito per i
suoi ragazzi e per noi lettori una ragnatela di citazioni, riferimenti, che
spaziano dalla letteratura al rock, da Dante e Mary Shelley fino alle copertine
degli Iron Maiden! La musica è un elemento fondamentale e sembra fare da
contrappunto all’intera storia, una vera e propria colonna sonora con una vita
propria. In qualche modo sembra fare anche da ponte tra il passato e il
presente, tra l’universo di riferimento di Stranaluna e quello dei suoi giovani
studenti.
Quello di Gianluca è un libro che dovrebbe
leggere ogni ragazzo per riuscire a affrontare tutti gli spettri nascosti nella
propria “città fantasma”, dal bullismo alle droghe fino alla pedofilia.
Sono convinto però che non si tratti di un
romanzo per i soli ragazzi.
Qualcuno ha affermato che la paura sia la
più antica e potente emozione umana e Welcome
to Insomnia dovrebbe essere letto da chiunque non voglia più avere paura
della paura.
Sono davvero felice di aver partecipato al
racconto per immagini di questo mondo misterioso, lontano e vicino, reale e
immaginario a cui Gianluca è riuscito a dare vita!
Grazie Mattia, è stato davvero un piacere
lavorare con te. Difficilmente si incontrano persone capaci e competenti nel
loro mestiere, ma anche di grande spessore umano e con le quali è proprio bello
e arricchente condividere progetti ed emozioni. Sai cosa ti dico? Se “Welcome to
Insomnia” potesse mai diventare un film, mi piacerebbe che fossi tu a dirigerlo.
Che la paura sia con te ;)
Gianluca
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