Come si fa a scrivere una canzone
heavy metal? Ma soprattutto: sarebbe riuscito un gruppo con alle spalle due
dischi folk rock a creare una hit folk dark? Questi due interrogativi albergavano
nella mia mente durante la tarda primavera scorsa quando, alla fine di una
serata in sala prove, ho chiesto a Teo e Ricky di
trasformarsi nei sanguinolenti 2blood°S
e di aiutarmi a realizzare il sogno di giocare a fare il capellone metallaro alla
tenera età di 46 anni. Il risultato, sei mesi dopo, lo potete sentire e vedere
in questo stesso blog facendo il download gratuito o guardando il video di “Welcome to Insomnia”. Ma il viaggio, entusiasmante e soddisfacente, non è stato
certo privo di ostacoli e imprevisti. Da dove si comincia quando si scrive una
canzone? Per quanto mi riguarda dal testo. Io sono fondamentalmente uno story teller, dunque le parole sono
fondamentali, la musica deve poi seguire l’atmosfera che creano e accompagnarle
con una melodia e un ritmo che le valorizzi. Ma questa volta in più c’era lo
scoglio della lingua: avevo deciso che, dopo essermi misurato con il brianzolo
maccheronico nella cover de “La strada del davai” di Massimo Priviero, stavolta avrei dovuto far sfoggio del mio perfetto inglese made in Besana. Ho dunque cominciato a studiare i testi dei mostri sacri del
genere: da Alice Cooper ai Metallica, passando per gli Iron Maiden e R.J.Dio, ma alla fine, il
gruppo che mi ha ispirato maggiormente sono stati i toscani Strana Officina. È stato infatti riascoltando
i dischi di questa storica band, oggi guidata dai cugini Cappanera, degni eredi dei loro mitici genitori che negli anni
ottanta, insieme ai Vanadium di Pino Scotto davano grande lustro al
metal di casa nostra, che ho riscoperto la loro “Boogeyman” con la storia del babau cioè
dell’uomo nero che mi ha fatto
imbastire l’atmosfera cupa e da incubo
che volevo creare nella mia canzone. Così, in una afosa sera d’estate, seduto sul
mio letto, impetuoso come un fiume in piena è tracimato il testo, praticamente lo
stesso che trovate ascoltando la versione definitiva, tranne due, significative,
eccezioni che tra breve svelerò. Il mattino dopo ho spedito il file con il
testo a Teo. Il pomeriggio stesso lui mi ha mandato la registrazione fischiettata
del riff che avrebbe caratterizzato la nostra canzone! Teo è fatto così, le
canzoni, prima di suonarle, le fischia ;) Ok, ora avevamo un testo, un riff
orecchiabile e i conseguenti accordi: ci
mancavano un bridge che stupisse l’ascoltatore, un assolo che ti costringesse a
scatenarti con una chitarra immaginaria e un ritornello che ti rimanesse
scolpito nella mente come le teste dei
presidenti sul monte Rushmore. Per l’assolo non c’è stato problema: Ricky ha
imbastito un tornado di note che se lo sente Axl licenzia Slash e assume lui
nei Guns ‘N Roses. Qualche problema in più c’è stato nel bridge:
il ponte che avevamo pensato, quasi un rock and roll alla Elvis, era molto originale, forse troppo, ascoltate e giudicate
voi stessi:
Divertente vero? Soprattutto la
parte del basso che quando la suonavo mi esaltava tantissimo, ma era terribilmente
estroso e fuorviante per una canzone che parlava di incubi e fantasmi. Così,
scartato il ciuffo a banana, siamo ripartiti dalla solida certezza che il vero fantasma è dentro di te, e
abbiamo deciso che, come dicevano i latini, repetita iuvant. E il ritornello? È
stato lo scoglio più difficile anche perché avrebbe dovuto essere lo stesso dell’embrionale
titolo della canzone: “Welcome to the
ghost town”. Ma canta e ricanta, senti e risenti, la metrica non
funzionava, gli accenti non cadevano nei punti giusti e poi Madonna ci avrebbe fatto causa per
plagio, dunque ecco arrivare l’idea fulminante: “Welcome to Insomnia” che, in un colpo
solo è diventato ritornello, titolo della canzone e titolo del libro. Per
trovare la quadra non ci ho dormito di notte, ma ne è valsa la pena, no? ;)
Ora ci mancava solo il tocco finale: ci ha pensato Daniele Reggiardo a valorizzare le registrazioni del fonico Teo, con un magico mixaggio. Forza, ora scrivetemi cosa pensate della canzone, mi
raccomando, solo della canzone perché del video e della sua location si parlerà
nel prossimo post e intanto… che la paura sia con voi!
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