sabato 26 novembre 2016

Making of di una canzone: quando ad Insomnia c'era il ciuffo di Elvis



Come si fa a scrivere una canzone heavy metal? Ma soprattutto: sarebbe riuscito un gruppo con alle spalle due dischi folk rock a creare una hit folk dark? Questi due interrogativi albergavano nella mia mente durante la tarda primavera scorsa quando, alla fine di una serata in sala prove, ho chiesto a Teo e Ricky di trasformarsi nei sanguinolenti 2blood°S e di aiutarmi a realizzare il sogno di giocare a fare il capellone metallaro alla tenera età di 46 anni. Il risultato, sei mesi dopo, lo potete sentire e vedere in questo stesso blog  facendo il download gratuito o guardando il video di “Welcome to Insomnia”.  Ma il viaggio,  entusiasmante e soddisfacente, non è stato certo privo di ostacoli e imprevisti. Da dove si comincia quando si scrive una canzone? Per quanto mi riguarda dal testo. Io sono fondamentalmente uno story teller, dunque le parole sono fondamentali, la musica deve poi seguire l’atmosfera che creano e accompagnarle con una melodia e un ritmo che le valorizzi. Ma questa volta in più c’era lo scoglio della lingua: avevo deciso che, dopo essermi misurato con il brianzolo maccheronico nella cover de “La strada del davai” di Massimo Priviero, stavolta avrei dovuto far sfoggio del mio perfetto inglese made in Besana. Ho dunque cominciato a studiare i testi dei mostri sacri del genere: da Alice Cooper ai Metallica, passando per gli Iron Maiden e R.J.Dio, ma alla fine, il gruppo che mi ha ispirato maggiormente sono stati i toscani Strana Officina. È stato infatti riascoltando i dischi di questa storica band, oggi guidata dai cugini Cappanera, degni eredi dei loro mitici genitori che negli anni ottanta, insieme ai Vanadium di Pino Scotto davano grande lustro al metal di casa nostra, che ho riscoperto la loro “Boogeyman” con la storia  del babau cioè dell’uomo nero che mi ha fatto imbastire  l’atmosfera cupa e da incubo che volevo creare nella mia canzone. Così, in una afosa sera d’estate, seduto sul mio letto, impetuoso come un fiume in piena è tracimato il testo, praticamente lo stesso che trovate ascoltando la versione definitiva, tranne due, significative, eccezioni che tra breve svelerò. Il mattino dopo ho spedito il file con il testo a Teo. Il pomeriggio stesso lui mi ha mandato la registrazione fischiettata del riff che avrebbe caratterizzato la nostra canzone! Teo è fatto così, le canzoni, prima di suonarle, le fischia ;) Ok, ora avevamo un testo, un riff orecchiabile e i  conseguenti accordi: ci mancavano un bridge che stupisse l’ascoltatore, un assolo che ti costringesse a scatenarti con una chitarra immaginaria e un ritornello che ti rimanesse scolpito nella mente come  le teste dei presidenti sul monte Rushmore. Per l’assolo non c’è stato problema: Ricky ha imbastito un tornado di note che se lo sente Axl licenzia Slash e assume lui nei Guns ‘N Roses.  Qualche problema in più c’è stato nel bridge: il ponte che avevamo pensato, quasi un rock and roll alla Elvis, era molto originale, forse troppo, ascoltate e giudicate voi stessi:

Divertente vero? Soprattutto la parte del basso che quando la suonavo mi esaltava tantissimo, ma era terribilmente estroso e fuorviante per una canzone che parlava di incubi e fantasmi. Così, scartato il ciuffo a banana, siamo ripartiti dalla solida certezza che il vero fantasma è dentro di te, e abbiamo deciso che, come dicevano i latini, repetita iuvant. E il ritornello? È stato lo scoglio più difficile anche perché avrebbe dovuto essere lo stesso dell’embrionale titolo della canzone: “Welcome to the ghost town”. Ma canta e ricanta, senti e risenti, la metrica non funzionava, gli accenti non cadevano nei punti giusti e poi Madonna ci avrebbe fatto causa per plagio, dunque ecco arrivare l’idea fulminante: “Welcome to Insomnia” che, in un colpo solo è diventato ritornello, titolo della canzone e titolo del libro. Per trovare la quadra non ci ho dormito di notte, ma ne è valsa la pena, no? ;) Ora ci mancava solo il tocco finale: ci ha pensato  Daniele Reggiardo a valorizzare le registrazioni del fonico Teo,  con un magico mixaggio. Forza,  ora scrivetemi cosa pensate della canzone, mi raccomando, solo della canzone perché del video e della sua location si parlerà nel prossimo post e intanto… che la paura sia con voi!
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

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